CLAUDIA PALERMO – Amore o dipendenza? Dalle dipendenze alimentari a quelle affettive

 

Dott.ssa Claudia Palermo

Sala Auditorium del centro polifunzionale “R.Bacchelli”, Bologna.

 

immagine x abstract amore o dipendenza

 

Cosa sono e come nascono i disturbi del comportamento alimentare?
Cosa hanno in comune le dipendenze alimentari e quelle affettive?

Breve introduzione sugli stili di attaccamento: relazione tra madre e figlio.
Il seno materno come primo oggetto di attaccamento: fonte di cibo e di relazione.

1 Differenza tra desiderio e bisogno.

2 Dipendenza sana e dipendenza patologica
Differenza tra attaccamento e dipendenza: la giusta distanza.

Quando la dipendenza serve a colmare solitudine, angoscia e diventa una condizione di sopravvivenza annulla ogni forma di libertà.
Quando ciò avviene non contraddistingue più una relazione d’amore.

3 le varie forme di dipendenza che sviluppiamo sin dalla nascita: come si trasformano nel corso della nostra vita?
I copioni: la ripetizione dei propri schemi di attaccamento e la scelta tra le varie forme di dipendenza (più o meno sane o adattative)

4 In ogni relazione ognuno ha il suo ruolo: la coppia non è la somma di due persone ma un sistema omeostatico.
Es.: non esiste persecutore senza perseguitato, un attivo senza un passivo, un protettore senza un protetto.

5 La dipendenza affettiva: definizione.

È sana quando è transitoria ed accompagna il superamento di fasi di crisi o cambiamento.

É patologica quando è un atteggiamento continuativo e ripetitivo, quando manca di flessibilità, di reciprocitàe quando comporta una condizione di malessere.

6 Due stili relazionali principali: dipendente ed evitante

• dipendente: è assuefatto dal bisogno

Sintomi che caratterizzano la personalità dipendente:

1. Difficoltà a sperimentare autostima e amore per se stessi.
2. Difficoltà a definire i confini con gli altri, difficoltà a proteggere se stessi.
3. Difficoltà nel riconoscere l’altro per quello che è.
4. Difficoltà a riconoscere i bisogni dell’adulto, e nel prendersi cura di sé stessi.
5. Difficoltà nell’esprimere e sperimentare la propria realtà.
6. Paura di perdere l’amore.
7. Paura dell’abbandono, della separazione.
8. Paura della solitudine e della distanza.
9. Paura di mostrarsi per quello che si è.
10. Gelosia e ossessività.
11. Senso d’inferiorità nei confronti del partner.

• evitante o controdipendente: é assuefatto dall’evitamento.

Teme di essere sopraffatto, evita l’intimità, non riesce a stabilire contatti emozionali durevoli.

Madri invasive, troppo presenti o che richiedono continue rassicurazioni sono spesso alla base della personalità evitante o controdipendente.
L’ evitante ha spesso ricevuto forme di amore invischiato e controllante, basato sul desiderio di possesso.
Ha una tale paura dell’amore che si costruisce rigide convinzioni per coprire il terrore di diventare dipendente e di perdere il controllo, vive in condizioni costantemente difensive.
Reagisce alle proprie paure piuttosto che conoscerle ed affrontarle.

Sintomi: egoismo e bisogno compulsivo di spazio e libertà.
Le relazioni codipendenti non sono basate su un amore sano: spesso il dipendente è attratto dall’evitante.
Durante le separazioni si esprime una profonda sofferenza poiché tali relazioni soddisfacevano un compenso riparatorio.

lo stile dipendente e quello evitante sono modalità di relazione sane quando si oscilla, nel corso della vita, dall’una all’altra ma diventano patologiche quando sono condizioni statiche, croniche.

Come uscire da modalità di relazione disfunzionali o patologiche?

Sarebbe importante acquisire consapevolezza dei propri modelli di dipendenza o di evitamento e dei propri schemi “pulendo lo specchio” del rapporto con il proprio partner o con gli altri ed evitando la ripetizione automatica ed inconsapevole dei propri copioni. Come? Ad es. attraverso un percorso di psicoterapia individuale o di gruppo.

 

Per informazioni e prenotazione: 340 3363194

 

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