ROBERTA RICCI – Il potere nascosto della “pecora nera” Quando essere diversi dal resto della famiglia è una risorsa

 

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10 maggio, Fermo immagine, Via Faenza 2 – Bologna – Ore 20.30

Pecora nera: espressione di uso comune che viene utilizzata per indicare un elemento che si distingue, di solito in modo negativo, dal resto dei membri di un gruppo.

Molto spesso viene utilizzata per identificare un membro della famiglia che ha preso una cattiva strada o che non soddisfa le aspettative degli altri componenti.

Questa frase implica un’accezione negativa che di solito sottolinea una distanza, una diversità tra il “prescelto” e il resto della famiglia. Una frase spesso buttata lì, con leggerezza ma che ha riflessi dolorosi facendo sentire la persona marchiata, sola, espulsa.

In realtà la pecora nera è colei che si impegna a rompere schemi antichi, che porta una ventata di novità, dando la possibilità alla famiglia di rompere mandati e patti di cui spesso non si è consapevoli ma che persistono da generazioni.

Ecco che da parte negativa, essa diventa liberazione e novità.

Bibliografia:

Ferreira A. J., (1963). Family myth and homeostasis. Archives of General Psychiatry, 9, 457-473

Gambini P., (2007). Psicologia della famiglia. La prospettiva sistemico-relazionale, Roma: Franco Angeli

Andolfi M, Angelo C, (1987). Tempo e mito nella psicoterapia familiare, Torino: Bollati Boringhieri

Marques, J. M. & Paez, D. (1994) The ‘Black Sheep Effect’: Social Categorization, Rejection of Ingroup Deviates, and Perception of Group Variability. European Review of Social Psychology; 5(1): 37-68.

Marques, J. M. & Yzerbyt, V. Y. (1988) The black sheep effect: Judgmental extremity towards ingroup members in inter and intra group situations. European Journal of Social Psychology; 18: 287-292.

Per informazioni: dott.ssa Roberta Ricci – roberta.ricci77@gmail.com

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